SEZIONE ARCHEOLOGICA

 

La Sezione Archeologica ospita una grande varietà di reperti riconducibili ai diversi periodi, ed è costituita in parte da materiali provenienti da Collezioni (Collezione Sanna, Collezione Reksten, Collezione Dessì, Collezione Vallero, ecc.) e in parte provenienti da campagne di scavo condotte sul territorio.
L’esposizione si articola in due sezioni: la prima, dedicata alle collezioni storiche, è ospitata nel Padiglione Castoldi; la seconda, ripercorre in senso cronologico e tematico la storia della Sardegna, dal Paleolitico alla fine dell’Età romana.
L’esposizione si sviluppa in quattro sale:

Sala preistorica

Espone tra le più antiche attestazioni della presenza umana in Sardegna, dal Paleolitico Inferiore sino al Bronzo Antico. Al percorso cronologico si affiancano alcuni approfondimenti tematici sulla lavorazione delle materie dure, la religiosità e i riti funerari. Una sezione è dedicata al santuario prenuragico di Monte d’Accoddi (SS), con una selezione di reperti provenienti dalle diverse fasi di vita del complesso, tra cui il frammento di statua stele in calcare con volto stilizzato e la stele con figura femminile. Completano il percorso le grandi statue menhir rinvenute nel territorio di Laconi (OR) e di Nurallao (SU), databili all’Età del Rame.

Sala nuragica

Al periodo nuragico è dedicata un’ampia sala: l’esposizione ripercorre le principali tappe dello sviluppo di questa importante civiltà che si sviluppò nell’Isola nel corso di circa mille anni.
Oltre ai modelli in scala delle principali architetture nuragiche, sono esposti contenitori di varia forma e funzione, armi, strumenti e ornamenti.
Tra i reperti spiccano per importanza e bellezza i numerosi bronzi figurati. Al centro della sala si trovano un modello di torre nuragica e un seggio di arenaria provenienti dal villaggio di Palmavera, Alghero (SS).

Alla fine del percorso di visita è presente una piccola sezione che racconta i contatti e gli scambi fra la Sardegna e l’Oriente, durante la frequentazione fenicia e la dominazione punica.
Il materiale di produzione greca e fenicio-punica proviene quasi esclusivamente da collezioni private. Tra i pezzi di grande pregio si segnala un’anfora attica a figure nere attribuita al cosiddetto “Pittore di Timiades”. È esposta, infine, una selezione della vasta collezione di scarabei, pendenti e gioielli pertinenti alle collezioni Spada, Dessì e Chessa e provenienti dagli scavi ottocenteschi condotti nell’area di Tharros (Cabras).

Nella stessa sala sono presenti le cosiddette “Stele a specchio”, databili all’epoca romana tra il I e il II secolo d.C., recanti una raffigurazione schematica del volto del defunto. L’origine delle stele è piuttosto dibattuta dagli studiosi: alcuni vi riscontrano una continuità con l’età nuragica e punica, altri li ritengono un esito della romanizzazione nelle aree interne dell’isola.

Sala romana

Al piano superiore, l’ultima sala del percorso accoglie le testimonianze del periodo romano. La maggior parte dei materiali proviene dagli scavi condotti nell’antica colonia di Turris Libisonis (Porto Torres, SS).
Accanto a mosaici, sculture e iscrizioni è esposta una selezione di vasellame ceramico di uso domestico, e di vetri, provenienti da Tharros (OR), Cornus (OR) e Turris Libisonis (SS).
L’esposizione approfondisce i temi legati alle attività produttive, al commercio, al culto e ai rituali funerari, nonché gli aspetti che attestano una continuità culturale con le fasi precedenti.
Tra i materiali esposti si segnala la cosiddetta tavola di Esterzili, reperto epigrafico in bronzo datato al 69 d.C.
Il percorso di visita si conclude con una selezione di reperti dell’Alto Medioevo.

Sala medievale

La sala medievale è attualmente chiusa al pubblico per lavori.

 

Le collezioni storiche

Le collezioni storiche, ospitate nelle prime sale del museo, comprendono reperti riconducibili ai diversi periodi, giunti al museo grazie a donazioni, lasciti o acquisizioni di collezioni private.

  • Collezione Sanna
    Donata da Giovanni Antonio Sanna, comprendeva 350 dipinti più alcune opere provenienti dal Comune di Sassari, oltre a vasellame, gioielli e oggetti  d’uso comune da Tharros (OR). Dal 2008 la sezione storico-artistica non è più ospitata presso il Museo, ma è confluita nella collezione della Pinacoteca Nazionale di Sassari (anch’essa afferente alla Direzione Regionale Musei Sardegna) dalla quale provengono le opere pittoriche esposte nella sala dedicata a Sanna.
  • Collezione Zely Bertolio
    È costituita dalla dote di Zely Bertolio (1906-1932), pronipote di Giovanni Antonio Sanna, scomparsa prematuramente. È costituita da mobili tradizionali sardi, gioielli e piccoli oggetti artistici e d’uso.
    Costituisce il primo nucleo della sezione etnografica.
  • Collezione Dessì
    Esposta nella sala centrale del Padiglione Castoldi, la collezione donata al museo dallo studioso Vincenzo Dessì, esperto di numismatica e appassionato collezionista, comprende una vasta selezione di reperti databili ai diversi periodi della storia della Sardegna: bronzi figurati, ceramiche, strumenti da lavoro, vetri.
  • Collezione Reksten
    La collezione è costituita da 8 marmi di età romana, originariamente di proprietà di una famiglia di armatori norvegesi. I reperti furono acquisiti dallo Stato italiano negli anni novanta e rappresentano una importante testimonianza della storia del grande collezionismo di antichità.