COLLEZIONI e MOSTRE 

 

La Collezione Archeologica ospita una grande varietà di reperti e periodo, ed è costituita da materiali in parte riconducibili a Collezioni (Collezione Sanna, Collezione Recksten, Collezione Dessì) e in parte provenienti da campagne di scavo condotte sul territorio, soprattutto nell’area di Turris Libisonis e di Monte d’Accoddi.

La Collezione è suddivisa in epoche:

  • Preistoria
  • Età Nuragica
  • Età Fenicio-punica
  • Età Romana
  • Età medievale

Collezione Sanna

Nucleo originario del Museo, donata da Giovanna Antonio Sanna, incrementata da numerose campagne di scavo archeologico nel territorio, è una vastissima collezione che percorre la storia della Sardegna dal Paleolitico alla fine dell’età medievale.

Statuine, vasellame, bronzi, gioielli e oggetti d’uso comune delineano la storia di una civiltà affascinante, per certi versi ancora misteriosa, ricca di relazioni e di scambi.

Collezione Reksten

Acquisita – prima che venisse esportata – dalla famiglia norvegese Reksten, comprende pregevoli marmi romani, tra I e III secolo d.C., rinvenuti a Roma nel Seicento.

Collezione Dessì

Di tema numismatico, è costituita dal lascito di Vincenzo Dessì, appassionato di numismatica in Sardegna.

La Collezione Etnografica – la più antica e fra le più ricche della Sardegna – comprende un grandissimo numero di tessuti, legni, mobili, ceramiche, gioielli, cesti, armi, utensili e abiti tradizionali. Per lungo tempo, anche a causa di problemi di conservazione dei delicatissimi materiali, non è stata esposta al pubblico e solo recentemente (2011) è stata parzialmente riallestita.

È costituita da Collezione Clemente, Collezione Zely Bertolio e da numerose altre donazioni ed acquisizioni operate nel tempo.

Collezione Zely Bertolio

È costituita dalla dote di Zely Bertolio (1906-1932), pronipote di Giovanni Antonio Sanna, scomparsa prematuramente, costituita da mobili tradizionali sardi, gioielli e piccoli oggetti artistici e d’uso. Immagine Zely Bertolio?

Collezione Clemente

Gavino Clemente (1861-1947) fu direttore artistico dell’omonimo mobilificio che tra Ottocento e Novecento costituì a Sassari una importante realtà preindustriale, grazie anche all’invenzione del cosiddetto stile sardo (1911 – 1940). Per ospitare la sua consistente donazione, Clemente fece costruire il Padiglione a lui intitolato.